In Aula della Camera è stata presentata l’Interrogazione (n. 5-07478 primo firmatario l’On Rizzetto del Gruppo FdI) sulle criticità connesse all’introduzione degli incentivi dei bonus edilizi, in cui viene citata l’Ance.
In particolare viene evidenziato che:
-è stato registrato un aumento anomalo delle attività edili con la forte preoccupazione, segnalata dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), dell’ingresso nel comparto di soggetti che non hanno mezzi adeguati, preparazione e capacità produttiva;
-nel secondo semestre del 2021, sono nate 11.563 imprese che operano nei settori dell’edilizia privata, in particolare nella costruzione di edifici residenziali e non residenziali (codice Ateco 41) e nei lavori di finitura e in quelli specializzati come impiantistica elettrica e idraulica (codice Ateco 43). Si tratta di un aumento del 50 per cento superiore a quello, anche in crescita, che si era registrato nel secondo semestre del 2020;
-è emersa una scarsa strutturazione delle nuove imprese poiché il 35 per cento di queste vede la partecipazione di soggetti con codice fiscale straniero, segno che una quota consistente di manodopera straniera operante nel settore si è messa in proprio. Solo il 39 per cento degli imprenditori che hanno costituito nuove imprese ha un’altra attività edilizia; inoltre, solo il 25 per cento è rappresentato da società di capitali, mentre la restante parte ha una forma imprenditoriale meno organizzata;
–l’associazione Ance segnala che questo fenomeno è dovuto anche alla mancanza di una previsione normativa che vincoli la possibilità di diventare costruttore, nel settore privato, al possesso di attestati di qualifica per garantire la formazione e le competenze necessarie per entrare in attività;
-si tratta di una situazione paradossale che ha delle ripercussioni anche sulla sicurezza del lavoro, considerando che l’aumento di costruttori privi di esperienza, know-how e un’idonea organizzazione aziendale non garantisce il rispetto nelle norme in materia, comprese quelle sulla sicurezza.
Alla luce dei fatti esposti viene chiesto al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali:
-se e quali iniziative i Ministri interrogati intendano assumere, per quanto di competenza, anche normative, per escludere che l’apertura di attività nel settore edilizio avvenga in mancanza di un’attestata formazione specifica come richiesto dall’Ance;
-se e quali specifiche iniziative intendano adottare, per quanto di competenza, per contrastare gli incidenti sul lavoro nel comparto edilizio, che negli ultimi mesi sono aumentati anche a causa delle criticità esposte in premessa.