Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ed il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina hanno presentato il Piano per il Sud (come da notizia pubblicata sul sito istituzionale del Governo http://www.governo.it/).
Per quanto concerne gli investimenti viene evidenziata la necessità di un’immediata mobilitazione di risorse finanziarie, amministrative e umane attuando le misure previste nella legge di bilancio 2020 (21 miliardi) mentre parte integrante del Piano sarà l’attività di nuova programmazione delle risorse Europee e Nazionali per il periodo 2021-27 (oltre 123 miliardi).
Il Piano è costruito intorno a cinque grandi missioni nazionali della coesione per ognuna delle quali vengono individuate le prospettive di medio periodo e le prime azioni attivate o da attivare nel 2020:
-un Sud rivolto ai giovani: investimenti nel capitale umano e nell’edilizia scolastica;
-un Sud connesso e inclusivo: infittire e ammodernare le infrastrutture entro il 2021 – le risorse relative ammontano a 33 miliardi;
-un Sud frontiera dell’innovazione: credito d’imposta in ricerca e sviluppo; favorire il trasferimento tecnologico;
-un Sud aperto al mondo del mediterraneo: rafforzamento delle ZES; piano export Sud; sostegno al sistema portuale;
-un Sud per la svolta ecologica – green new deal per il Sud: infrastrutturazione verde; efficienza energetica; economia circolare; il cantiere Taranto.
Il tema “prossimità ai luoghi” del piano del Sud 2030 prevede una nuova politica territoriale, in grado di rispondere ai luoghi marginalizzati. Gli obiettivi posti in essere riguardano:
- riduzione del divario tra aree urbane e aree interne, con il rilancio della SNAI (strategia nazionale aree interne)
- rigenerazione dei contesti urbani, anche nelle città medie. Il Piano intende concentrare la propria azione nelle periferie – riconferma del PON METRO nel 2021-27
- promozione del patrimonio culturale quale strumento di connessione sociale e nuovo volto dell’Italia interna nel mondo
- valorizzazione economica e sociale del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie
- protagonismo della cittadinanza attiva per l’innovazione sociale, la rigenerazione dei luoghi e lo scambio di buone prassi.
Con riferimento alle politiche per lavoro e impresa vengono previste le seguenti misure:
-incentivo all’occupazione femminile: sgravio contributivo al 100% a favore delle imprese fino a 8.060€ annui per tutte le assunzioni fino al 2022;
–estensione da 12 a 36 mesi dell’incentivo “Occupazione Sviluppo Sud” per le donne;
-istituzione del Fondo “Cresci al Sud” con una dotazione iniziale di 250 milioni di euro prevista dalla Legge di Bilancio 2020, tra l’altro, per investimenti nel capitale delle piccole e medie imprese e per il sostegno alle PMI meridionali ad alto
potenziale;
-stipula di un “Protocollo Sud” con Cassa Depositi e Prestiti e di un “Protocollo Sud” con Invitalia.
Quanto alla metodologia, il Piano propone un metodo cooperativo di attuazione rafforzata, attraverso:
-l’istituzione di Comitati di indirizzo e un PSC nazionale per ciascuna missione;
-la cooperazione rafforzata tra centro e amministrazioni locali;
-l’attivazione di un apposito Fondo di progettazione destinato alla creazione di un parco progetti cantierabili da finanziare anche nell’ambito della programmazione 2021;
-l’attivazione dei centri di competenza nazionale (ACT, InvestItaliae Invitalia) e ricorso a centrali di committenza e qualificate stazioni appaltanti (nazionali e locali) che opereranno a diretto supporto delle amministrazioni titolari di risorse, anche al fine di realizzare una rete di qualificate stazioni appaltanti operanti a livello locale;
–Partenariato attivo, pubblicità delle informazioni e garanzie di legalità .A tale ultimo riguardo, il contrasto alla corruzione e alle mafie coniugato con l’obiettivo dell’accelerazione degli investimenti si realizzerà attraverso: certificazione e tracciabilità; trasformazione digitale; controllo diffuso e vigilanza collaborativa (con ANAC).
Per l’attuazione del Piano viene indicata la necessità di un processo di rigenerazione delle amministrazioni pubbliche: individuazione delle nuove competenze organizzativo-manageriali, digitali, tecnico-progettuali di cui l’amministrazione è deficitaria
Il Piano, inoltre, adotta il metodo del coinvolgimento permanente e strutturato delle parti economiche e sociale, della società civile e dei cittadini, nella fasi di preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione degli investimenti.
Viene, infine, prevista la seguente tempistica:
–31 marzo 2020 DPCM per l’attuazione della c.d. clausola del 34% – presentazione della relazione al CIPE sulla riprogrammazione del FSC
–10 aprile 2020 DEF contenente la quantificazione finanziaria della politica di coesione nazionale per il ciclo 2021-27
–30 aprile 2020 Proposta al CIPE dei Piani Sviluppo e Coesione
–30 giugno 2020 Condivisione con la Commissione Europea dello schema di Accordo di Partenariato per la Programmazione 2021-2027.