“Subito correttivi al Codice per evitare gli errori del passato e bloccare i lavori”. E’ la richiesta avanzata oggi al convegno Ance “Cantiere Italia. Tra Pnrr, emergenze e nuovo Codice appalti” dalla Presidente dell’Ance Federica Brancaccio e dal Vicepresidente Luigi Schiavo, al Ministro Salvini sul nuovo Codice dei contratti approvato prima di Natale dal Governo.
Per la Presidente Ance è necessario avviare subito un confronto sul Codice per apportare le modifiche indispensabili a far funzionare il sistema, predisponendo inoltre un adeguato periodo transitorio dopo l’approvazione. Quella dello slittamento dei tempi per l’entrata in vigore delle nuove norme è una necessità condivisa anche dal Presidente dell’Anac Giuseppe Busia, che ha chiesto un rinvio al 2024.
Tra i pericoli maggiori segnalati dall’Ance quello di comprimere concorrenza e trasparenza perché “per effetto combinato dell’estensione delle procedure negoziate sotto-soglia europea e di quella su settori speciali, ormai del tutto liberalizzati, oltre ai concessionari senza gara, la quasi totalità delle opere pubbliche può essere sottratta al mercato”.
Da rivedere in modo sostanziale anche l’istituto dell’illecito professionale frutto ancora una volta di una visione colpevolista e di conseguenza molto penalizzante per le imprese che rischiano di non poter partecipare alle gare anche per un rinvio a giudizio.
Come da rivedere è anche la misura sulla revisione prezzi che, in contrasto con i principi espressi dal nuovo Codice, presenta troppi vincoli ed interviene solo ex post con un meccanismo troppo complesso. “Soluzione del tutto inefficace”, ha rimarcato la Brancaccio rivolgendosi al Ministro Salvini, “dal momento che le imprese stanno ancora aspettando di ricevere le compensazioni per il 2021”.
Di fronte alla lista Ance di ben 35 correttivi da apportare al testo del nuovo Codice il Ministro Salvini ha assicurato che “la bozza del Codice appalti è aperta e permeabile a qualsiasi suggerimento”. Il confronto dunque è aperto.
La Presidente Brancaccio, dando merito al Consiglio di Stato per il gran lavoro svolto, ampiamente illustrato dal Presidente di sezione Luigi Carbone estensore del testo, ha sottolineato che ora “spetta alla politica intervenire e correggere quei punti che rischiano di bloccare i cantieri e mettere in difficoltà gli operatori economici”.
Tutti concordi sulla necessità di ripristinare un rapporto di fiducia tra pubblico, come sottolineato anche dal Vicepresidente della Conferenza delle regioni, Fulvio Bonavitacola, e dal sindaco di Cremona e componente del Direttivo Anci, Gianluca Galimberti. Mentre da parte degli esponenti parlamentari intervenuti, come Erica Mazzetti di Fi che sarà relatrice del provvedimento alla Camera, e Chiara Braga del Pd è stata espressa piena disponibilità a un confronto per migliorare il testo e dotare imprese e amministrazioni di uno strumento efficiente.
Solo con un lavoro di squadra, ha ricordato il Presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa, è possibile comunque raggiungere gli obiettivi ambiziosi posti dal Pnrr. Un invito accolto con convinzione anche dall’Ad di Rfi, Vera Fiorani, che si è detta ottimista sulla possibilità di riuscire a realizzare le opere previste dal Piano nazionale.