“Così non potremo onorare gli impegni presi. La frenata inciderà sul Pil”. Queste le parole del Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, in un’intervista a firma di Giorgio Santilli su Il Sole 24 Ore, preoccupato del rischio blocco del settore delle costruzioni a causa del rincaro delle materie prime, della scarsità di materiali e della mancanza di manodopera specializzata. Difficoltà principali sollevate da tempo dall’Ance al Governo ma dei provvedimenti neanche l’ombra. Nel Dl Infrastrutture che è fermo da luglio e che attende ok del Governo, spiega Buia, non ci sono compensazioni per il settore privato e per i lavori del Superbonus e così le imprese sono impossibilitate a rispettare i contratti e il grande sviluppo annunciato per i prossimi mesi rischia di svanire. Su fronte 110% la richiesta principale del Presidente dei costruttori invece resta sempre quella di prolungare i tempi per usufruire del credito fino a fine anno 2023. Negli appalti invece occorre garantire più trasparenza attraverso la pubblicità delle procedure negoziate in modo da assicurare così anche il rispetto del principio di rotazione. Occorre recuperare subito ciò che è saltato dal Dl Semplificazioni, conclude Buia.