Edilizia 4.0, una rivoluzione necessaria per contribuire al rilancio del Paese
19 Maggio 2017
“Tutti i dati disponibili dimostrano che innovare è un dovere per le imprese. La nostra responsabilità, come Giovani Ance, è aprire la mente ai costruttori, ai politici e a tutti gli operatori della filiera, mettendo in luce i vantaggi che la tecnologia può darci in termini di produttività, qualità e sicurezza.”
Con queste parole Roberta Vitale, presidente dei Giovani Ance, ha
spiegato i principi alla base del XVIII convegno nazionale dal titolo
“M4ttoni.0 – Digitalizziamo un antico e nobile mestiere”, che si svolge
oggi a Roma al “Nazionale Spazio Eventi” in Via Palermo, 10, e che ha
l’obiettivo di contribuire all’individuazione di soluzioni nuove e
adeguate per accelerare un rinnovamento non più rimandabile.
Ai lavori del convegno, organizzato in due sessioni – una
mattutina e una pomeridiana – hanno preso parte autorevoli relatori
chiamati a tratteggiare le grandi direttrici da seguire e le prospettive
che esse potranno aprire su temi su cui si gioca non solo il futuro e
la competitività del settore delle costruzioni ma anche il benessere
complessivo del nostro Paese e dei suoi abitanti.
Alla base di tutto la certezza è che l’innovazione non è una scelta ma è un imperativo a cui è necessario e urgente adeguarsi.
Punto
di partenza della riflessione della Vitale è il dato che emerge da
tutti gli studi sul tema e che mostra come le costruzioni siano il
comparto meno digitalizzato del mondo, con un livello tra i più bassi di
investimenti destinati all’innovazione.
Un dato strettamente correlato all’andamento della produttività:
nel decennio 2005-2014 le costruzioni, all’ultimo posto come grado di
digitalizzazione, mostrano anche un deciso calo della produttività.
Un quadro ancora più preoccupante nel nostro Paese, dove le
costruzioni stanno scivolando, nel confronto a livello mondiale, dal
gruppo degli Stati in “decrescita” a quelli “arretrati”.
Di qui l’urgenza di un drastico cambiamento del paradigma
culturale che presiede ai modi di pensare e di agire degli imprenditori
del settore, che deve finalmente aprirsi e abbracciare le logiche della
digitalizzazione e della cosiddetta quarta rivoluzione industriale.
Ma oltre alla volontà degli imprenditori è necessario il varo di una politica industriale adeguata da parte del Governo.
“Il decreto Industria 4.0 – ha dichiarato in questo senso la
presidente del Giovani Ance -è un primo passo importante, ma è
necessario che allarghi lo sguardo al settore dell’edilizia. Bene,
quindi, il super e l’iper ammortamento, che per essere ancora più
efficace potrebbero essere legati anche all’alta formazione del
personale.”
Non è mancato poi un monito all’attore pubblico, che, nel nostro
Paese, è ben lontano dai livelli di innovazione e modernizzazione già
realizzati altrove: “ Noi siamo pronti a raccogliere la sfida
dell’innovazione – ha affermato Roberta Vitale – ma con noi deve farlo
la pubblica amministrazione. Perché se da una parte le nostre imprese
sono costrette ad essere sempre più qualificate, non possiamo pensare
che uffici comunali e stazioni appaltanti siano a malapena adeguate alla
seconda rivoluzione industriale.”
Tra i vantaggi della digitalizzazione, inoltre, non va
dimenticato quello legato al grande tema della manutenzione e della
sicurezza del patrimonio edilizio. “Le moderne tecnologie possono – ha
sottolineato la presidente dei Giovani Ance – fornirci indicazioni
dettagliate sullo stato di salute degli edifici e delle infrastrutture,
per poter intervenire tempestivamente con un piano di manutenzione o
agevolare la ricostruzione a seguito di crolli o danneggiamenti. Per
fare ciò occorre rendere obbligatoria la redazione del fascicolo
digitale del fabbricato, per gli immobili privati, e redigere un data
base completo del patrimonio pubblico in collaborazione con le
università italiane.”
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